Una delle difficoltà maggiori che aveva Trillian nel suo rapporto con Zaphod er

Una delle difficoltà maggiori che aveva Trillian nel suo rapporto con Zaphod era di riuscire a distinguere tra quando Zaphod fingeva di essere stupido solo per cogliere di sorpresa le persone, tra quando fingeva di essere stupido solo perché non voleva rompersi le scatole a pensare e voleva che qualcun altro lo facesse per lui, e quando fingeva di essere ignominiosamente stupido per non far capire che effettivamente non capiva cosa stava succedendo, ovvero per non far capire che in quel momento era davvero stupido. - La Terra… - sussurrò Arthur. - Be’, in realtà la Terra Numero Due – disse allegro Slartibarfast. – Stiamo facendo una copia basandoci sul ciano dell’originale. Ci fu un breve silenzio. - State per caso dicendomi – disse Arthur, scandendo le parole e cercando di mantenere la calma – che voi a suo tempo avete… fabbricato la Terra? - Oh sì! – disse Slartibarfast. – Siete mai stato in un posto… in un posto che credo fosse chiamato Norvegia? - No – disse Arthur. – No, non ci sono mai stato. - Peccato – disse Slartibarfast – era una delle mie creazioni. Sapete, mi ha fatto vincere anche un premio. Ah, che belle coste frastagliate avevo fatto! Sono rimasto davvero sconvolto quando ho saputo della distruzione del pianeta Oh, non datemi più quel vecchio liquore Janx / No, non datemi più il vecchio liquore Janx / Altrimenti la testa mi vola via, / la lingua dice solo una bugia, / gli occhi mi si mettono a bollire, / e va a finire che mi tocca morire / Su dunque, riempitemi un altro bicchiere, / che il turpe Janx voglio bere. Aveva la strana impressione di essere nella situazione di un adultero sorpreso dal marito di una donna che, entrato nella stanza del peccato, si cambiasse i pantaloni, facesse alcune oziose osservazioni sul tempo e poi se ne andasse via. Una delle cose che Ford Perfect aveva sempre trovato difficile comprendere a proposito degli umani, era che questi avevano il vizio di affermare e ripetere cose assolutamente ovvie, come risultava evidente da frasi quali Che bella giornata! o Come sei alto! o Oddio, mi sembra che tu sia caduto in un pozzo profondo nove metri: ti sei fatto male? In un primo tempo si era fatto una sua teoria per spiegare questo strano comportamento. Aveva pensato che le bocche degli esseri umani dovessero continuamente esercitarsi a parlare per evitare di rimanere inceppate. Dopo aver osservato e riflettuto alcuni mesi, Ford aveva abbandonato questa teoria per un’altra. Aveva pensato che se gli essere umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca, corressero il rischio di cominciare a far lavorare il cervello. Dopo un po’ aveva abbandonato anche questa teoria, considerandola eccessivamente cinica, e aveva deciso che in fondo gli esseri umani gli piacevano molto, anche se non poteva fare a meno di preoccuparsi e disperarsi davanti alla terribile quantità di lacune che le loro conoscenze presentavano. – Qui è il prostetico vogon Jeltz dell’Ente Galattico Viabilità Iperspazio – continuò la voce – Come indubbiamente già sapete, i piani per lo sviluppo delle zone più remote della Galassia richiedono la costruzione di un’autostrada iperspaziale che attraversi il vostro sistema solare, e purtroppo il vostro pianeta è uno di quelli che è necessario demolire. Il procedimento durerà poco meno di due dei vostri minuti terrestri. Grazie. Gli altoparlanti si spensero. Terrore e sgomento s’impadronirono degli abitanti della Terra. Il terrore attanagliò la gente come una calamita il ferro. Panico e disperazione si diffusero a macchia d’olio, assieme allo spasmodico desiderio di fuggire. Ma non c’era nessun posto dove potersi rifugiare. Vedendo questo, i vogon accesero di nuovo gli altoparlanti. La voce disse: – Non ha senso che vi dimostriate sorpresi. Tutti i piani di progetto e gli ordini di demolizione erano disponibili al pubblico da cinquanta dei vostri anni terrestri, nel locale Dipartimento Viabilità di Alfa Centauri. Per cui avevate tutto il tempo per presentare eventuali reclami. E’ troppo tardi, ora, per mettersi a protestare. Gli altoparlanti si spensero di nuovo, e gli ultimi echi delle parole vogon si dispersero. Qualcuno da qualche parte doveva aver acceso un radiotrasmettitore, individuato una lunghezza d’onda e trasmesso un messaggio di risposta alle astronavi vogon, per implorare pietà a nome di tutto il pianeta. Nessuno sentì tale messaggio, ma tutti sentirono la risposta dei vogon. Gli altoparlanti furono riattivati, e la solita voce, questa volta con tono seccato, disse: – Come sarebbe a dire che non siete mai andati fino ad Alfa Centauri? Perdio, terrestri, ma è a soli quattro anni luce da voi, no? Mi dispiace, ma se non volete nemmeno prendervi la briga d’interessarvi alle vostre questioni locali, peggio per voi. – Bah – disse la voce agli altoparlanti – Maledetto pianeta di menefreghisti! Non mi fa alcuna compassione! - Gli altoparlanti tacquero. Ci fu un terribile, mortale silenzio. Ci fu un terribile, mortale silenzio. Ci fu un terribile, mortale silenzio. uploads/Geographie/ citazioni-guida-galattica-per-autostoppisti.pdf

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