Giancarlo Cotta Ramusino Challenge Proposte per una sfida… Challenge Proposte p
Giancarlo Cotta Ramusino Challenge Proposte per una sfida… Challenge Proposte per una sfida… Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Tu sei libero: • di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera Alle seguenti condizioni: Attribuzione. Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza. Non commerciale. Non puoi usare quest'opera per fini commerciali. Non opere derivate. Non puoi alterare o trasformare quest'opera, né usarla per crearne un'altra. • Ogni volta che usi o distribuisci quest'opera, devi farlo secondo i termini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza. • In ogni caso, puoi concordare col titolare dei diritti d'autore utilizzi di quest'opera non consentiti da questa licenza. Le utilizzazioni consentite dalla legge sul diritto d'autore e gli altri diritti non sono in alcun modo limitati da quanto sopra. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/publicdomain/ o spedisci una lettera a Creative Commons, 559 Nathan Abbott Way, Stanford, California 94305, USA. ***** Challenge - Proposte per una sfida… Giancarlo Cotta Ramusino ha elaborato il testo e gli scarabocchi in esso contenuti. Stefano Sandri ha creato i disegni, quelli belli, a tutta pagina. Laura Galimberti ha contribuito nella sintesi del testo. Pietro Giandini ha disegnato gli strumenti di misura topografici. Questa prima versione è stata ultimata nel Giugno 2006. 3 INDICE Indice – Presentazione – Zulù – Introduzione Capitolo 1 Perché il Challenge Le motivazioni alla base del Challenge, perché proporlo, quali sono le scelte metodologiche e scout. I concetti di base: scouting, sfida, competizione. Caratteristiche dell’esperienza e confronto con altre esperienze. 7 Capitolo 2 Per gli organizzatori - Gli elementi di base. Capitolo rivolto a coloro che pensano l’evento, le scelte organizzative che stanno alla base della proposta. I personaggi coinvolti ai vari livelli: chi sono i partecipanti e chi sono gli organizzatori. Come preparare il percorso, la scelta della data, l’ambientazione, la sicurezza e le domande per la verifica. 12 Capitolo 3 Per i maestri dei novizi Gli aspetti di competenza dei maestri dei novizi, la proposta e gli elementi del metodo. La preparazione del noviziato all’evento, come adottare lo strumento metodologico impresa. 19 Capitolo 4 Per le novizie e i novizi Perché partecipare, alcuni elementi di stile, come prepararsi. Qualche suggerimento sull’equipaggiamento, bastoni per camminare, alcuni strumenti topografici. 23 Capitolo 5 Organizzazione Elementi dell’organizzazione. Pernottamento: come e dove, orari, cibo, lancio cartografia, trasporti, simbolo, segreteria, modalità di adesione, indicazioni di percorso, codice della strada, servizio scopa, collaborazioni, richiesta di collaborazione, stampa locale, comunicazioni interne, diagramma di flusso preparazione, esempio di programma, schema sequenza eventi. 34 Capitolo 6 Valutazione prove e classifica La scelta di applicare o non applicare la classifica, quali criteri seguire, il conteggio dei tempi di percorrenza, alcune modalità di calcolo del punteggio. 59 Capitolo 7 Conduttori prove Come si possono organizzare i conduttori delle prove, quali sono i loro compiti. 73 4 Capitolo 8 Squadre Come organizzare le squadre, cosa consegnare loro, quali indicazioni. Road-book. Cosa possono fare e cosa non possono fare. Sicurezza, Busta di emergenza, richiesta di soccorso. 76 Capitolo 9 Le Prove Quali elementi tenere in considerazione nel progettare le prove. Equilibrio e caratteristiche delle prove, criteri da adottare. Esempio di scheda prova. Diverse idee fra cui scegliere cosa proporre. 84 Capitolo 10 Challenge 1958 Articolo di Esperienze e Progetti che presenta un Challenge organizzato in Emilia-Romagna nel 1958. 107 Appendice 1 Internet e posta elettronica Alcuni suggerimenti in merito all’impiego di Internet e della posta elettronica nella preparazione dell’evento. Caratteristiche di un messaggio, struttura e leggibilità di un documento, come stampare un libretto. 120 Appendice 2 Elementi e personaggi di un evento Le caratteristiche di alcuni elementi che contribuiscono a realizzare un evento: la struttura organizzativa, la località e il personaggio. Alcune figure di possibili personaggi coinvolti nell’organizzazione di un evento: l’idealista, il manager, lo specialista, il logista, il consulente, lo sponsor, l’esecutore, l’utente. 127 5 “Gli Zulù costituivano nel Sud Africa una delle più belle tribù. Ogni uomo era un buon guerriero ed un buon scout, perché aveva imparato fin da ragazzo. Quando un ragazzo era abbastanza grande per divenire guerriero veniva spogliato di ogni abbigliamento e completamente dipinto di bianco. Gli venivano dati uno scudo con quale proteggersi ed un "assegai" o spiedo corto per uccidere animali e nemici. Veniva quindi lasciato libero nella boscaglia. Se qualcuno lo vedeva mentre era ancora bianco gli avrebbe dato la caccia e lo avrebbe ucciso. E la pittura bianca metteva circa un mese a scomparire, e non veniva via lavandosi. Così per tutto un mese il ragazzo doveva nascondersi nella giungla e vivere come gli era possibile. Doveva seguire le tracce del cervo e strisciare fino a giungergli tanto vicino da colpirlo con lo spiedo, onde procurarsi da mangiare e da coprirsi. Doveva accendere il fuoco per cucinarsi il cibo, fregando due bastoni l’un contro l’altro. E doveva fare attenzione che il fuoco non facesse fumo, che avrebbe dato nell’occhio di coloro che erano all’erta per dargli la caccia. Doveva essere in grado di correre a lungo, di arrampicarsi sugli alberi e di traversare a nuoto fiumi per poter sfuggire agli inseguitori. Doveva essere coraggioso e far fronte ad un leone ed a qualsiasi altra belva che lo attaccasse. Doveva conoscere quali piante erano buone da mangiare e quali velenose. Doveva esser capace di costruirsi una capanna ben nascosta per viverci. Doveva preoccuparsi, dovunque andasse, di non lasciar mai tracce dietro di sé, per non esser inseguito. Per un mese doveva vivere così, a volte con un calore torrido, altre con tempo freddo e piovoso. Quando finalmente la vernice bianca era sparita, poteva tornare al suo villaggio. Era allora ricevuto con grande gioia e gli si permetteva di prendere posto tra i giovani guerrieri della tribù. Aveva dimostrato di essere in grado di badare a se stesso.” R. Baden-Powell, Scautismo per ragazzi 6 Introduzione Il Challenge è una proposta specifica, prevista dal metodo, che si rivolge in particolare al noviziato di branca R/S. Questo testo, impostato come manuale di istruzioni per l’uso, nasce con l’intenzione di fornire alcune indicazioni, analizzando le caratteristiche metodologiche, ma in particolar modo quelle tecniche. Ci sono stimoli che si possono adottare, ma non necessariamente devono essere applicati, ognuno può far sua l’idea più consona al proprio contesto. Forse molte cose possono sembrare scontate, ma l’intenzione è di fornire più idee possibili, che provengono da opinioni differenti, con l’augurio che da un’idea ne possa nascere una migliore. L’auspicio è che con questo scritto alla mano per i capi sia più semplice organizzare l’evento e per le novizie e i novizi sia più facile prepararsi. Cross, Rally, Decathlon In alcuni gruppi e zone si realizzano proposte simili al Challenge, rivolte a un pubblico diverso, che può essere più vasto: R/S, E/G, MASCI, altre associazioni scout, genitori e amici. Possono essere modi per favorire la conoscenza del metodo scout da parte dei genitori e servire per avvicinare esterni allo scautismo. Queste proposte assumono nomi diversi: Cross, Rally, Decathlon. Sono competizioni basate prevalentemente sulla strada o sull’orientamento, caratterizzate da un percorso piuttosto lungo, da seguire con carta e bussola. Per la branca E/G diventano attività entusiasmanti che aiutano a sperimentare meglio le tecniche. Ma il Challenge ha una sua specificità, ed essendo uno strumento del metodo di branca R/S, non dovrebbe essere impiegato, senza adattamenti, per attività di altre branche. Giancarlo Cotta Ramusino Challenge – Proposte per una sfida… Capitolo Uno – Perché il Challenge 7 Giugno 2006 Capitolo Uno Perché il Challenge “Il Challenge è un incontro incentrato soprattutto su attività fisiche e tecniche dove predomina il senso della sfida con se stessi attraverso l'avventura e il gioco. In esso si sperimentano le proprie capacità e i propri limiti, si impara ad affrontare difficoltà impreviste, ad essere pronti, a non scoraggiarsi, e ci si prepara al Servizio. Viene vissuto a Coppie.” Regolamento metodologico - branca R/S, Art. 28 “Challenge” “Challenge vuol dire sfida, competizione, prova: è una sfida con se stessi che si svolge, generalmente a coppie, su un percorso con varie difficoltà e di varia lunghezza, da compiere nel più breve tempo possibile non per arrivare prima e vincere gli altri, ma per verificare come riusciamo ad utilizzare le nostre risorse fisiche e psichiche quando sono sollecitate al massimo. Predominano l’avventura e il gioco, si impara ad affrontare difficoltà impreviste, ad essere pronti, a non scoraggiarsi, a condividere la fatica e la gioia e ci si prepara al servizio. Per questo è un’esperienza soprattutto adatta al Noviziato. In un Challenge le difficoltà non dovrebbero essere solo per il corpo, ma anche per la mente: ci saranno così prove di osservazione, di prontezza dei riflessi, di creatività immediata, di destrezza. Dopo la prova è importante riflettere sul risultato ottenuto per capire quali attitudini devono essere ancora sviluppate e quali sono le carenze più evidenti. «Vincere» o «perdere» non deve scoraggiarci, ma aiutarci a capire dove migliorare.” Manuale della Branca Rover e Scolte, Nuova Fiordaliso, Roma, 2003, p. 232 Perché uploads/Geographie/ challenge-proposte-per-una-sfida.pdf
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- Publié le Jui 11, 2022
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