Sibilla Aleramo, pseudonyme de Rina Faccio, est une écrivaine italienne, née à
Sibilla Aleramo, pseudonyme de Rina Faccio, est une écrivaine italienne, née à Alessandria le 14 août 1876 et morte à Rome en 1960. Ses parents s'établissent à Civitanova (Province de Macerata) où elle épouse à quinze ans un employé de son père. En 1901, après une tentative de suicide, elle abandonne son mari (union née d’une sorte de mariage réparateur), homme violent et autoritaire ainsi que son fils. Elle raconte cette histoire dans Une femme (una donna) publié en 1906, livre féministe qui connaît un grand succès. Ainsi commence, comme elle aime à le dire, sa « seconde vie ». Elle entame une relation sentimentale avec le poète Damiani, rencontre G. Cena mais, après une crise avec ce dernier, commence une vie vagabonde qui la conduit à Milan. Elle rejoint le mouvement "Futuriste". À Paris elle se lie aux poètes Guillaume Apollinaire et Emile Verhaeren ainsi que Stefan Zweig, Gabriele D'Annunzio, Paul Claudel, Charles Péguy, Paul Valéry, Auguste Rodin, Anatole France... Finalement elle revient à Rome où elle rejoint les milieux intellectuels et artistiques des années d’avant guerre. Elle fait la connaissance de Grazia Deledda. À 40 ans, durant la première guerre mondiale en 1916, elle rencontre Dino Campana, âgé de 31 ans (auteur « Les Chants orphiques » 1914) avec qui elle commence une relation complexe et tourmentée qui dure moins de deux ans. En 1936 elle fait la connaissance du jeune Matacotta, à qui elle reste liée 10 ans et de cette période — sa quarte existence — laisse le témoignage du journal qui l’accompagne jusqu'à la mort. À la fin de la seconde guerre mondiale elle s'inscrit au parti communiste italien et se jette intensément dans le champ politique et social. Elle collabore, entre autres, à l’Unità et à la revue Noi donne. Elle meurt à Rome en 1960, des suites d’une longue maladie. Le profil de Sibilla Aleramo a orné les pièces de vingt centimes en circulation, œuvres du sculpteur Leonardo Bistolfi, auquel elle a servi de modèle en 1908. 1. Intro 2. Courte présentation de Rina Faccio 3. “Mariage réparateur” et point de départ d’une “deuxième vie” 4. Actions faites pour le féminisme + contextualisation historique 5. Conclusion Oggi che il voto ci è stato largito, prendiamo sulle spalle Il mondo per il futuro metà del peso che grava sui nostri compagni, padri, sposi, figli, amici. Immenso peso. Ma l’orizzonte della vita si estende così, anch’esso, in misura immensa. La passione per tutto quanto soffrimmo si trasforma, acquista un volto di luce, mentre prima era opaca. Il mondo ha bisogno di noi, perché noi sole ancora siamo capaci di amarlo, mentre gli uomini sembra non tengano più molto a vivere e si lasciano nella gran maggioranza andare alla deriva…. Ha bisogno il mondo della nostra azione illuminata e di bontà, di quella bontà che può fiorire nel cuore femminile... Non più soltanto per la famiglia, ma per tutta quanta la specie umana. Parole specchio, di missione vitale della donna nella storia, queste di Sibilla Aleramo, nome d’arte di Rina Faccio (1876-1960) Appassionata e civile sempre, Sibilla! E lo dimostra bene anche questo passo del suo contributo in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo del 1948, poi confluito nel volume Il mondo è adolescente, miscellanea di prose, riflessioni e ricordi per il presente e il futuro, edito nel 1949, per le edizioni di Milano-sera. Emozioni nel vento dell’etica: ecco il pregio indiscusso della forza della scrittura di Sibilla Aleramo. Selvosa di dannunzianesimo, la Aleramo fu l’appassionata adolescente e la donna che rese ferita sociale di letteratura la propria vita. Dalla vicenda intima ella risale al sentimento costante di un’umanità nel fermento della storia e della dignità di sé, nel panorama tra filantropia e affresco storico di un mondo in trasformazione: tra campane e fabbriche, idilli e scioperi, la vita della Aleramo, segnata da uno stupro nell’adolescenza, seguito da nozze imposte per mentalità riparatrice d’un atto di forza, la coscienza della maternità, poi il divorzio. Vita che osserva e si racconta quella dell’Aleramo: infanzia domestica e poi ribelle, salottiera signora infine di cenacoli letterari e giornali di larga tiratura. Donna in essere, amante, pedagogista e poligrafa, la scrittrice protofemminista di Una donna, ma pure di Amo dunque sono, fu certo un’icona di seduzione chiamata all’impegno; ma nel sentimento Sibilla Aleramo trova imperiosi e vibranti aneliti all’azione. Focosa eroina d’amori formidabili e protagonista ella stessa di battaglie epocali per la condizione e la dignità della donna, che traspaiono in molti ricordi e speranze de il mondo è adolescente. In queste pagine di impegno per il futuro, ma dense di una visione della Storia vissuta come una singolare idea di memoriam servabo, la scrittrice si fa sempre vibrante testimone di domande nel tempo della rinascita postbellica. All’alba della Repubblica, nell’adolescenza di un’Italia nuova, ma piagata da orrori freschi di sangue e macerie di guerra, l’Aleramo ricorda gli entusiasmi filantropici di Alessandrina Ravizza, conosciuta in gioventù. La ricorda provocatoriamente presentando lei, giovane di origini russe e poi sposata, nel mondo della borghesia lombarda, come una donna moderna che si prodigò nella Milano di fine Ottocento, già vetrina di lusso e miseria. La Ravizza snobba le vetrine borghesi e da benefattrice cerca invece fondi e impegno per soccorrere poveri ed orfani, al fine di istruirli e salvarli moralmente, in un clima di sapore vagamente manzoniano. Dunque la Alessandrina Ravizza, è sentita dalla Aleramo come donna dell’avvenire, laico nume di solidarietà sociale, civile, ma innervata di materno istinto vitale e filantropico. Questo ritratto esemplare porta la Aleramo a dare poi della storia un valore di percorso di formazione. Offre anche squarci del suo passato inteso come entusiasmo adolescenziale di fare e costruire un mondo nuovo, migliore, democratico; si pensi alla rievocazione dell’esperienza con Giovanni Cena nell’ Agro romano: ma anche qui, il passato torna come pungolo per il presente, per un avvenire ricco di speranze. Ecco il mondo è adolescente come ideologia della speranza; e in questo clima si spiega il messianismo pedagogico di letture per il popolo, di film e dibattiti letterari che parlino alla gente nello spirito formativo dei nuovi partiti di massa: Dc, Pci, Psi che, in modo diverso, hanno fatto in gran parte la storia culturale della Prima Repubblica, come oggi si dice, guardando con meraviglia a quell’impegno gramsciano che la Aleramo, giornalista de “l’Unità”, contribuirà a tessere con entusiasmo adolescenziale e maturità di esperienze presentate via via ai compagni lettori, operai, contadini, ai marginali cui offrire la pistola di pace della cultura, ecco la cultura e gli intellettuali devono fare un gesto concreto e vero per gli altri. Notes : Maxime Ora vi parlero di qualchi dei suoi Libri Nel mille novecento sei, ha scritto “Una donna” – In questa autobiografia sulla sua prima vita, ritorna così lungamente sulle ragioni che l'hanno spinta a invertire la gerarchia di potere tra uomini e donne, per poter accedere allo status di individuo libero. Nel mille novecento diciannove, ha pubblicato “Il passaggio” - Nel mille novecento otto, benché impegnata in una relazione con Cena, incontra Cordula "Lina" Poletti ad un congresso di donne. Questa relazione lesbica, che dura un anno, è narrata in questa notizia. Ritorna anche sulle sue molteplici differenze con Cena. Nel mille novecento ventisette, è uscito “Amo, dunque sono” – Questo è un Romanzo epistolare che narra le sue relazioni lesbiche in un contesto storico fascista e maschilista, disinteressato con quest'epoca. Nel mille novecento quarantanove, ha pubblicato “Il mondo è adolescente” – Dopo la guerra e l'ottenimento del diritto di voto delle donne italiane nel 1945, scrive questo libro dove descrive il dopoguerra e l'avanzata del mondo dopo di essa, da cui il titolo "Il mondo è un adolescente", come se quest'ultimo avesse attraversato una prova durante la sua vita. Parla a lungo del ruolo che le donne devono svolgere per sostenere gli uomini, ora che hanno compiuto un passo avanti verso la parità. Questo libro segna bene la differenza di protagonista che passa da impetuosa amori ed esperienze ad un personaggio più serio e determinato. Nel mille novecento settantotto, doppo la sua morte, è uscito “Diario di una donna” - uploads/Litterature/ italien-expose 1 .pdf
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- Publié le Sep 13, 2021
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